Posts Tagged 'AMI'

Scramble sui cieli di Bologna

f16Due caccia F-16 del 5° Stormo di Cervia hanno intercettato ieri un C-130 algerino in volo sull’Italia senza autorizzazione.

Lo ha annunciato l’Aeronautica Militare. I due caccia sono decollati su allarme alle 14.48 per ordine del Combined Air Operations Centre (CAOC) 5 di Poggio Renatico (FE), in coordinamento con la Sala Operativa del Comando Operativo delle Forze Aeree (COFA). L’intercettazione è avvenuta alle 14,58 circa a sud di Bologna.

Dopo aver identificato visivamente l’aereo – un quadriturboelica da trasporto Lockheed C-130 algerino in volo da Monaco verso Alheri – gli F-16 lo hanno scortato fino al confine dello spazio aereo nazionale.

Incivolo HH-3F: guasto tecnico

E’ stato un guasto tecnico, cioé la rottura di una pala del rotore principale, la causa dell’incidente di volo avvenuto in Francia lo scorso 23 ottobre, quando un elicottero HH-3F dell’Aeronautica Militare Italiana è precipitato provocando la morte di tutte le otto persone a bordo.

La pala dell'HH-3F - foto www.aeronautica.difesa.it

La pala dell'HH-3F - foto http://www.aeronautica.difesa.it

Sono i primi risultati dell’inchiesta tecnica avviata dalla stessa Aeronautica per ricostruire al dinamica dell’accaduto.

La Forza armata sottolinea che si tratta della prima volta, in circa 30 anni di vita operativa dell’elicottero HH-3F, che un incidente a questo tipo di elicottero viene causato da un fattore tecnico. Il comunicato stampa dell’Aeronautica riporta: “A seguito delle informazioni apparse sugli organi di stampa relativamente agli aspetti connessi alla sicurezza della linea di volo HH-3F dell’Aeronautica Militare, si comunica che – durante le oltre 170.000 ore di volo effettuate dal 1977 ad oggi – si sono verificati 5 incidenti gravi che hanno determinato la perdita dell’elicottero. Le inchieste hanno stabilito che quattro di questi incidenti sono stati determinati da fattore ambientale o umanof. Quello occorso giovedì 23 ottobre 2008 in Francia è il primo ed unico riconducibile a un fattore tecnico.”

In ogni caso, in attesa di accertare definitivamente le cause dell’incidente, restano a terra tutti gli HH-3F dell’Aeronautica, come disposto a titolo precauzionale lo scorso 27 ottobre.

Il servizio di soccorso aereo viene al momento parzialmente assicurato dagli elicotteri AB-212.

Anche l’elicottero di Papa Ratzinger é stato fermato dall’Aeronautica militare, a scopo precauzionale. Continua a leggere ‘Incivolo HH-3F: guasto tecnico’

Bird Strike

L’impatto tra uccelli e velivoli, definito bird strike, è uno dei fenomeni più temuti dai piloti: negli ultimi dieci anni l’Aeronautica militare ha perso tre caccia proprio per questo tipo di incidenti (nessuna vittima), mentre le statistiche più recenti parlano di quasi 600 collisioni in un anno negli aeroporti italiani.

Il 25 settembre 2007 l’ultimo incidente riguardante un velivolo militare italiano: un caccia AMX precipitò proprio in seguito alla collisione con uno stormo di uccelli; illesi i piloti, lanciatisi con il paracadute.

In precedenza, anche un Tornado e un MB-339 erano andati giù per analoghi incidenti.

Ma sono molti di più gli impatti che non hanno provocato la perdita dell’aereo e si sono risolti in semplici ammaccature, problemi al motore o che non hanno avuto alcuna conseguenza.

L’ultimo bird strike è avvenuto proprio ieri (10 Novembre) a Ciampino, queste le parole del direttore Enac dell’aeroporto:

“L’aereo della Ryanair, con 166 passeggeri e 6 membri di equipaggio, dalle prime ricostruzioni, ha ingerito uno stormo di uccelli. E’ atterrato sul bordo della pista ed ha avuto problemi ad un carrello. Poi é scivolato lungo la pista fino al termine della stessa ma non ci sono stati particolari problemi per i viaggiatori: solo cinque i contusi. I passeggeri sono stati immediatamente evacuati dall’aereo”

La situazione più pericolosa può verificarsi in caso di bird strike in decollo, come dimostra questo video

Negli ultimi dieci anni, i velivoli dell’Aeronautica hanno subito oltre 1.000 bird strike, di cui 150 solo nel 2006. Sempre stando al 2006, in Italia – secondo il rapporto annuale del Bird strike committee Italia pubblicato dall’Enac – gli impatti riportati dai piloti (e dunque meno di quelli effettivamente avvenuti) sono stati 588: di questi 438 al di sotto dei 300 piedi di quota, e quindi direttamente connessi con gli aeroporti, che talvolta costituiscono un habitat ideale per molte specie di uccelli (gabbiani, pavoncelle, storni, specie rapaci), e 150 oltre i 300 piedi. Nel 2005 i casi di bird strike riportati erano stati 573, 317 nel 2004, 342 nel 2003 e 348 nel 2002. Continua a leggere ‘Bird Strike’

Precipita elicottero HH-3F AMI, 8 morti

Oggi si è conclusa una delle giornate più tragiche per l’Aeronautica Militare Italiana.

HH-3F

HH-3F dell'Aeronautica Militare

Un elicottero HH-3F del 15° Stormo ha preso fuoco in seguito a contatto con il suolo tra l’Isle-en-Barrois e Vaubecourt, a nord di Bar-le-Duc (Francia), causando la morte degli 8 occupanti.

L’ncidente è avvenuto intorno alle 16:30. Il velivolo si è schiantato lontano da ogni centro abitato, in un campo, ed ha preso fuoco. Ancora oscuri i motivi che hanno causato lo schianto dell’elicottero. Secondo alcuni testimoni, il velivolo avrebbe già preso fuoco in volo

Un portavoce delle autorità ha riportato che le condizioni meteo erano eccellenti.

L’elicottero era decollato mercoledì da Brindisi, ed al momento dell’incidente era in rotta tra Digione (dove aveva effettuato uno scalo tecnico) e Florennes; era impegnato, insieme ad un altro velivolo dello stesso tipo, in un volo di trasferimento verso Florennes, in Belgio, nell’ambito di una esercitazione militare (TLP, Tactical Leadership Programme).

Aggiornamento: Dall’aeroporto militare Vassura di Rimini erano partiti nove aviatori, che si erano aggiunti ai sette partiti da Brindisi mercoledì, che avevano fatto scalo per la notte nella città romagnola. Ieri gli equipaggi si sono interscambiati, poichè il peso sui velivoli doveva essere riequilibrato: otto su un elicottero, otto sull’altro. Bazzo era l’unico militare del Sar di Rimini ad essersi trasferito sull’elicottero partito da Brindisi. Insieme sono decollati ieri mattina da Rimini, hanno fatto una prima tappa a Luni-Sarzana, nello spezzino, poi una a Digione, in Francia, con direzione finale Florennes, in Belgio.  (fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it)

Il comandante dell’83/o SAR (Search and Rescue), maggiore Michele Martinelli, precisa: “Il capitano Bazzo volava sull’elicottero due, nel senso che i due mezzi erano in formazione: il primo, quello partito da Rimini, volava più avanti di circa 500-600 metri ed era seguito dall’altro, su cui si trovava il nostro collega. Oltre al contatto visivo, tra i due ce n’era uno anche via radio ogni trenta minuti. Al primo mancato appuntamento via radio, l’elicottero uno, che non aveva potuto assistere visivamente all’incidente perchè in posizione più avanzata, è tornato subito indietro in cerca dei compagni. La mia impressione, valutando le foto del luogo dell’impatto, è che l’equipaggio abbia fatto un tentativo di smaltire la velocità di crociera, che è di circa 110 nodi, 200 km orari”

E’ stata esclusa l’ipotesi della collisione in volo e del sabotagio.

La camera ardente verrà allestita a Verdun.

Il relitto dell'HH-3F (Afp Photo)

Il relitto dell' HH-3F (Afp Photo)

Aggiornamento: Un guasto tecnico è “con ogni probabilità” all’origine dell’incidente all’elicottero dell’Aeronautica militare italiana, che ha provocato la morte di otto persone ieri a L’Isle-en-Barrois, nell’est della Francia. Lo si è appreso da fonti dell’inchiesta francese a Verdun.

”Con ogni probabilita’ – ha detto una fonte dell’inchiesta che mantiene l’anonimato – si e’ trattato di un problema del rotore posteriore” del Sikorsky HH-3F, che e’ precipitato esplodendo poi al contatto con il terreno. Quanto agli annunci ufficiali, c’e’ finora quello del procuratore della Repubblica di Verdun, Alexandre de Bosschere, per il quale ”il guasto tecnico non e’ ancora stato appurato” ma si esclude qualsiasi atto di sabotaggio. ”Disponiamo di elementi registrati – ha aggiunto – per ricostruire” gli ultimi istanti del volo.

Il procuratore francese ha escluso al Tg2 una collisione in volo con un altro velivolo. Nella zona dove e’ avvenuto l’incidente non ci sarebbero inoltre ne’ fili dell’alta tensione ne’ pale eoliche contro i quali potrebbe esser finito l’elicottero.

In Francia e’ intanto arrivata la commissione tecnica dell’Aeronautica militare italiana che dovra’ occuparsi, assieme alle autorita’ francesi, di ricostruire quanto accaduto. Della commissione fa parte anche il maggiore Diego Sismondini che, al Tg1, ha precisato che l’elicottero non ha la cosidetta scatola nera, ma e’ dotato di apparati, una ”memoria fisica” in grado di registrare cio’ che e’ accaduto. (fonte www.ansa.it)

I nomi delle vittime:

  • Capitano pilota Michele CARGNONI, 30 anni, di Brescia;
  • Tenente pilota Marco PARTIPILO, 29 anni, di Bari;
  • 1° maresciallo Giovanni SABATELLI, 50 anni, di Fasano (Brindisi);
  • 1° maresciallo Carmine BRIGANTI, 41 anni, di Balzano (Taranto);
  • Maresciallo 1^ classe Giuseppe BISCOTTI, 37 anni, di Grottaglie (Taranto);
  • Maresciallo 1^ classe Massimiliano TOMMASI, 34 anni, di Calimera (Lecce);
  • Maresciallo 1^ classe Teodoro BACCARO, 31 anni, di San Vito dei Normanni (Brindisi).
  • Capitano pilota Stefano Bazzo, 32 anni, di Vicenza

Onore ai caduti

Lo scramble fase per fase

Come riportato in uno dei precedenti post, abbiamo parlato dello scramble sui cieli di Napoli.

Ma cos’è uno scramble?

In Italia, la difesa dello spazio aereo è affidata all’Aeronautica Militare e il suo monitoraggio è affidato al Comando Operativo delle Forze Aeree di Poggio Renatico. Il monitoraggio viene effettuato attraverso una rete di radar; appena viene segnalata una traccia radar sconosciuta, viene dato l’allarme e immediatamente decollano gli intercettori (F-16 o Eurofighter)che vengono diretti sul posto per accertare l’identità del velivolo.

Di seguito un video realizzato dall’Aeronautica Militare Italiana che ci mostra fase per fase come avviene a lo scramble.


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