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M-346 precipita in Valbormida (Savona), salvo il pilota # Aggiornamento 2

Un M-346 Master di Alenia Aermacchi è precipitato nel savonese poco prima delle 19 di Sabato 11 Maggio.

Una nota stampa di Alenia riporta che : “Oggi pomeriggio il prototipo dell’M-346 di proprietà’ di Alenia Aermacchi, X-617, circa 20 minuti dopo il decollo da Torino-Caselle ha avuto un inconveniente che ha costretto il pilota a bordo, ad abbandonare con successo l’aereo

Le condizioni meteo, al momento dell’incidente, erano buone:

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Stando a quanto riportato da Cuneocronaca, il pilota “avrebbe un trauma toracico e una sospetta frattura vertebrale. Si chiama Matteo Maurizio ed è un collaudatore di Albenga. Il pilota si è lanciato con il paracadute: rimasto impigliato a un albero, ha tagliato le corde facendo un salto di 4 metri. Secondo quanto si è appreso, si è messo in contatto lui stesso con i soccorritori che sono andati a recuperarlo nella zona di Santa Giulia di Gorra. Impegnati gli uomini del Soccorso alpino, vigili del fuoco e 118.

L’aereo è precipitato nella boscaglia del monte Giavè, nel territorio comunale di Piana Crixia, in Valbormida, al confine tra le province di Cuneo e Savona.

L’aereo M-346 precipitato nel Savonese è un prototipo che stava effettuando dei test di certificazione, con a bordo un esperto pilota collaudatore di Alenia Aermacchi, la società che lo produce.

L’Aeronautica Militare italiana ha già firmato l’ordine per 6 M-346 Master nell’ambito di un accordo più ampio per la fornitura complessivi di 15 M-346 e relativo supporto. Finora ha ricevuto i primi due esemplari, denominati T- 346A, in uso al Reparto Sperimentale di Volo presso la base di Pratica di Mare dove sono sottoposti a test operativi.

Anche Singapore ha firmato un contratto per la fornitura di 12 velivoli più relativo supporto di cui 4 già consegnati, mentre Israele per 30.

F-35: Alenia avvia la produzione della prima ala

​Alenia Aermacchi e Lockheed Martin hanno siglato un contratto del valore di 141 milioni di dollari, per la produzione della prima ala completa e per alcune componenti dell’F-35 JSF (Joint Strike Fighter).

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In base all’accordo sottoscritto tra le due aziende, Alenia Aermacchi fornirà componenti dell’ala e del cassone alare del JSF realizzati negli stabilimenti Alenia Aermacchi di Foggia e Nola (NA) oltre che presso il nuovo stabilimento di Cameri (NO). Il contratto include anche attività non ricorrenti, per un valore di circa 60 milioni di dollari, per la realizzazione di tools produttivi.

Alenia Aermacchi è responsabile della produzione dell’ala del JSF come seconda linea di produzione in aggiunta a quella di Lockheed Martin.

Ultimi articoli sull’F-35:
F-35: Rapporto ufficiale del Pentagono
F-35, tra mito e realtà
F-35 Ejection Tests

F-35, tra mito e realtà

Uno degli argomenti più scottanti delle ultime giornate è l’F-35… se ne parla molto e non sempre in maniera corretta.

Ho sentito dire che “si incendia facilmente”, “che se si rompe il casco, il pilota perde il controllo del velivolo”, “il software non è sicuro” …

A queste osservazioni, la Lockheed Martin ha risposto con un comunicato presente sul loro sito che vi riporto integralmente.

In qualità di partner l’industria italiana contribuirà al programma F-35 Lightning II per i prossimi 30 anni e oltre, gestendo diversi aspetti, dalla produzione di parti e componenti all’assemblaggio finale del velivolo, dai ricambi alle attività di supporto a livello regionale. Fin dall’inizio del programma, l’industria Italiana ha dato un importante contributo al design e alla definizione delle capacità del velivolo e già oggi le parti e i componenti prodotti in Italia sono montati su tutti gli F-35 realizzati.

Sono oltre 25 le aziende italiane (la gran parte dell’industria italiana della difesa) coinvolte nelle fasi di sviluppo e produzione del programma, fra cui Alenia Aermacchi, Galileo Avionica, Selex Communications, Elsag Datamat e Otomelara del Gruppo Finmeccanica, e numerose altre aziende, come Aerea e Piaggio. Inoltre è in fase di ultimazione presso la Base Aerea di Cameri (Novara, Piemonte) lo stabilimento italiano destinato all’assemblaggio finale, manutenzione e revisione (FACO) dei velivoli.

La selezione delle aziende che partecipano al programma F-35 è basata su un approccio best-value per l’intera flotta di 3.000 aerei destinati ai mercati di tutto il mondo. Pertanto le aziende italiane che partecipano al programma di produzione potranno competere per i decenni a venire all’interno di un mercato e di una produzione industriale su scala globale. Continua a leggere ‘F-35, tra mito e realtà’

Il primo Boeing 787 prende il volo… finalmente!

Il B787 Dreamliner è un aereo bimotore costruito in materiali compositi pensato per voli di lungo raggio no-stop. Un velivolo definito dal costruttore Boeing ‘super-efficiente «ideato per risparmiare il 20% carburante e pensare all’ambiente, inquinando meno. A realizzarlo un team composto dalle più importanti aziende internazionali statunitensi, australiane, canadesi, asiatiche, europee guidate dalla Boeing.

Fra queste l’italiana Alenia Aeronautica (Finmeccanica) negli stabilimenti in Puglia e Campania, Fuji Heavy Industries, Kawasaki Heavy Industries, Mitsubishi Heavy Industries, Honeywell, General Electric, Rolls-Royce, Saab. Il programma con il nome iniziale ‘7E7’ ha messo i primi passi nel 2004, ha avuto vari slittamenti e il primo volo previsto a fine del 2007 è avvenuto nel dicembre 2009

Il primo Boeing 787 Dreamliner è stato finalmente consegnato alla compagnia di lancio, la giapponese Ana (All Nippon Airways) con una cerimonia a Everett, nello stato americano di Washington. Finalmente perché il velivolo, wide-body da 290 posti, è in ritardo di tre anni e i costi di sviluppo si sono letteralmente moltiplicati. Ma il contenuto di innovazione, sia sui materiali impiegati che nel processo produttivo, è tale da far passare in secondo piano i problemi fin qui incontrati.

“Sarà ricordato come uno dei giorni più importanti nella storia di Boeing e in quella dell’aviazione commerciale – dice Jim Albaugh, presidente e amministratore delegato di Boeing Commercial Airplanes -. Oggi, 26 settembre, sarà indicato in futuro come l’alba di una nuova era dell’aviazione”. Continua a leggere ‘Il primo Boeing 787 prende il volo… finalmente!’

ENAV ottiene finanziamenti per il progetto ADS-B

La Commissione Europea ha scelto (tra tutti i maggiori service provider europei) il progetto di ENAV, finanziandolo di circa 5 milioni di euro, per il sistema di sorveglianza degli aerei in volo su zone dove i tradizionali segnali non offrono la copertura radar nell’ambito del programma TEN-T European Economic Recovery Plan. Per la prima volta, infatti – si legge in una nota -, grazie al particolare impegno di ENAV e dell’Italia nel proporre il controllo del traffico aereo quale infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’economia continentale, i finanziamenti europei vengono destinati anche ai servizi di assistenza per la navigazione aerea.

Il progetto per il quale ENAV ha ottenuto il finanziamento e sul quale sta investendo da tempo in termini di studi, attivita’ di ricerca e pianificazione, riguarda la rete di sorveglianza denominata ADS-B (Automatic Dependent Surveillance Broadcast).

ADS-B Il controllo del traffico aereo viene oggi garantito dalla copertura radar, sistemi con un raggio d’azione limitato e costituiti da strutture impossibili da posizionare in mare o su territori di difficile accessibilita’ e con costi di acquisizione-manutenzione-gestione piuttosto onerosi.

La rete ADS-B invece e’ in grado di mettere a disposizione dei Controllori del Traffico Aereo tutte le informazioni del velivolo (posizione, velocita’, codice identificativo) attraverso la strumentazione di bordo che genera e trasmette dei report in modo automatico e con cadenze regolari usando il sistema satellitare Global Navigation Satellite System.

L’ADS-B, che sara’ fornita da SELEX Sistemi Integrati (Gruppo Finmeccanica) dotata delle piu’ moderne tecnologie, operera’ in maniera strettamente integrata alla rete radar ed alla piattaforma ATM nazionale italiana.

I vantaggi sono nella assoluta precisione che consente di ridurre le separazioni tra i velivoli senza alterare minimamente i livelli di sicurezza e nella copertura di zone dove i radar tradizionali non arrivano. I costi risultano cosi’ dieci volte inferiori rispetto ai sistemi in uso oggi.


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